Pubblicate dapprima come appendice giornalistica e poi in volume unico nel 1872, le pagine di Silvagni sono una disincantata fotografia della Napoli post unitaria. Sbarcato in quella che fu la capitale del Regno delle due Sicilie nei primi giorni del dicembre 1860 per un breve periodo, mentre ancora imperversavano le battaglie per l'unificazione, Garibaldi aveva conquistato la Sicilia, e battuto i borbonici sul continente; ma Capua, Messina, Gaeta ed altre piazze forti erano ancora fedeli a Francesco II di Borbone, Silvagni farà ritorno nella città partenopea nuovamente nel 1866 per soggiornarvi sino al 1889. Quasi uno studio sociologico, in cui i costumi e le abitudini del popolo partenopeo sono analizzate con lo sguardo critico e scrupoloso di chi, giunto carico dei pregiudizi, che sin da prima dell'unità d'Italia attanagliano i napoletani, è costretto a ricredersi dalla realtà dei fatti vissuta nei tre anni di permanenza a Napoli di cui queste pagine sono testimonianza.