«I "Ritratti senza scatto" sono il risultato di una ricerca introspettiva a partire dai lineamenti della psiche umana relativi alle persone della nostra generazione, cioè quella di fine secondo e inizio terzo millennio. La psiche umana è una linea che può essere seguita solo con una punta, ecco perché i ritratti sono tutti realizzati a matita o con penna a china. Il mio scopo è quello di lasciare una testimonianza che, un domani, potrà essere analizzata da studiosi di scienze umane in vista di una maggiore comprensione degli uomini di questo tempo, di questa società nel contesto evolutivo storico». (Carlo Improta). Prefazione di Clementina Gily Reda. Postfazione di Adolfo Russo.