Il fotografo ravennate Ulderico David (18791948) raccontò in presa diretta attraverso una serie di straordinarie fotografie, qui per la prima volta riprodotte in alta risoluzione, l'ascesa e il consolidamento del fascismo a Ravenna tra il 1921 e il 1925. Il saggio di Alessandro Luparini ricostruisce in sintesi sulla base di una rigorosa documentazione, a partire dalla stampa dell'epoca, le vicende fissate dall'obiettivo di David. Dagli stentati esordi nel "covo" di via Fantuzzi, alla scenografica marcia su Ravenna del settembre 1921 (che Italo Balbo considerava le prove generali di quella su Roma). Dalle tragiche giornate del luglio 1922 all'occupazione della Prefettura durante la marcia su Roma. Dalle dimissioni forzate dell'amministrazione repubblicana alle elezioni politiche del 1924, fino alla crisi del delitto Matteotti. Quattro anni nel corso dei quali la roccaforte repubblicana e socialista ravennate capitolò lentamente ma inesorabilmente in mano fascista. Una conquista in piena regola, condita da violenze di ogni sorta ma possibile anche grazie al favore delle istituzioni e di larghi strati dell'opinione pubblica conservatrice nonché alla complicità in chiave antisocialista di una parte del forte movimento repubblicano. Frutto, quest'ultima, di una pericolosa sottovalutazione, condivisa peraltro da molti altri attori politici del tempo, della natura intrinsecamente totalitaria di un partito che avrebbe consegnato Ravenna, e l'Italia intera, a una lunga dittatura liberticida. Gli album fotografici originali sono conservati presso la Fondazione Casa di Oriani di Ravenna.