Questo volume affronta il mondo delle demenze, in particolare di quelle a insorgenza precoce, che l'Alzheimer's Society britannica chiama "Young Onset Dementias" e che hanno già percorso buona parte del loro cammino di declino cognitivo ben prima dei 70 anni. Un'età in cui i ruoli sociali ancora ricoperti e i connessi impegni e aspettative - la cura di genitori e l'accudimento di figli, gli impegni finanziari, le responsabilità di lavoro, le relazioni amicali - entrano in rotta di collisione con quella "gran confusione mentale" che vivono dentro sé, quella incongruenza tra età e salute cognitiva di cui non sanno render conto. Possiamo intuire quanto sia complessa la vita sociale e la condizione esistenziale di queste persone, in cui è proprio tale coscienza a diradarsi. La prima parte del volume analizza alcuni nodi irrisolti che le Young Onset Dementias vivono al culmine della parabola della loro malattia: il vissuto di inadeguatezza e i segnali di latenza della malattia, il lungo percorso entro il circuito medico che porta a formare una diagnosi, i margini limitati ma insostituibili di azione della famiglia. Nella seconda parte muoveremo dall'ipotesi che non siano tanto le tecnologiche di stimolazione cognitiva a poter fronteggiare le demenze, quanto strategie che conservino la dignità dei malati coltivandone il benessere sensoriale. A tale scopo esploreremo un terreno di recente attenzione: quello della progettazione di spazi verdi terapeutici condivisi.