Le espressioni "fuori luogo", "infunzionale", "differenza non indifferente" e "altre parole", presenti nei titoli delle quattro parti di questo testo, sono già per se stesse indicative di un topos che risuona evidentemente come u-topos, utopico. Potrebbe essere diversamente in un mondo in cui di "mondiale" ci sono state due guerre - e in questi giorni se ne paventa un'altra -; dove di "globale" c'è la globalizzazione e la concorrenza spietata a livello planetario; dove si indica come "innovativo" il prodotto che sul mercato è "distruttivo" del prodotto similare precedente; dove di pan-, di totale, c'è tutt'ora, dal 2019, la pandemia e c'è, ormai da tanto tempo, il complementare disastro ambientale dovuto all'"antropizzazione" del pianeta?