Dal 1976 al 1980 la rivista di cultura politica del Psi "Mondoperaio" rappresenta il laboratorio attraverso il quale un gruppo di intellettuali persegue l'ambizioso disegno di un rinnovamento radicale del socialismo italiano finalizzato alla creazione di una forza di ispirazione laica, riformatrice e libertaria capace di superare ritardi e contraddizioni della Sinistra marxista e assurgere a protagonista del processo di modernizzazione della società italiana. Prima ancora dell'avvento di Craxi alla guida del Psi, il segnale della ripresa rispetto alla condizione di preoccupante minorità politica di un partito stretto nella morsa del "compromesso storico" viene dalle file dell'intellettualità socialista. Dalle penetranti analisi della realtà sovietica al sostegno offerto al Dissenso nei Paesi dell'Est, dalla riscoperta del socialismo liberale al rinnovato interesse per i partiti socialisti e socialdemocratici europei, dal Progetto per l'alternativa socialista al Convegno internazionale sul leninismo, nelle pagine di "Mondoperaio" si snoda l'avventura intellettuale e politica di una élite il cui rapporto con la Segreteria Craxi non si interrompe certo al momento del ritorno nel 1980 del Psi al governo con la Dc ma subisce una prima, sensibile incrinatura.