Con la globalizzazione economica c'è il ritorno della guerra, ma c'è anche il tentativo europeo di autoriforma, cui presiede una idea diversa di potere. La costruzione di questo diverso potere è la posta dei processi costituenti che da decenni si svolgono in maniera assai contrastata nella comunità europea e anche in Italia. 'Potere sussidiario è quello che accompagna gli stati-nazione a integrarsi in una unione sovranazionale, e sussidiario è anche il potere che - all'interno dei confini statali - accompagna le realtà territoriali a valorizzare le loro differenze e a farsi capaci di autogoverno, senza disunirsi. Ma sussidiaria è anche l'attività di organizzazioni autonome dei cittadini che concorrono alla definizione e realizzazione di interessi generali: una 'circolarità virtuosa può svilupparsi tra istituzioni e forze sociali. Il criterio di sussidiarietà, che è scritto da pochi anni nei trattati e ancora da meno in leggi italiane, esce così dagli specialismi: altrove è sconosciuto, ma nella vicenda europea ha la forza e il significato di un nuovo principio costituente. Giuseppe Cotturri insegna Sociologia della politica nell'Università di Bari, dirige la rivista 'Democrazia e diritto (F. Angeli) e la collana 'Radicalismo & riformismo (Edizioni Scientifiche Italiane), presiede il movimento Cittadinanzattiva (già Mfd). Fra le sue pubblicazioni più recenti: La transizione lunga. Il processo costituente in Italia dagli anni Settanta alla bicamerale, Editori Riuniti 1997; La cittadinanza attiva, Fivol 1998; saggi introduttivi e cura di: Un laboratorio della democrazia. Il CRS 1979-1998, ESI 1999; Guerra/individuo, 'Democrazia e Diritto , 1/99; Federalismo e mezzogiorno (con F. Cassano), 'Democrazia e Diritto , 2/99.