«Quella che qui presentiamo, introdotta da un intenso ed esaustivo saggio critico di Giulio Ferroni, una delle voci maggiori tra gli storici della lingua italiana, è la più completa raccolta di scritti editi ed inediti dello scultore marchigiano scomparso nel 1987, poco dopo aver realizzato uno dei capolavori dell'arte moderna, la Resurrezione della Sala delle udienze in Vaticano» (dalla prefazione di Alessandro Masi). «Sempre animato da una volontà di comprendere il senso della propria passione artistica, di ricondurre il proprio fare di scultore alle ragioni dell'esistere, dell'essere nel tempo, della presenza nell'ambiente artistico del Novecento, Pericle Fazzini per larga parte della propria vita ha affidato a taccuini, e più spesso a semplici fogli, appunti di vario genere, riflessioni, aforismi, sguardi al mondo circostante, brevi spunti poetici: essi coincidono in alcuni casi con interventi pubblici (ne costituiscono la prima forma), tra occasioni espositive e risposte a sollecitazioni di riviste. È un vivacissimo insieme di scritture che ha accompagnato la sua febbrile attività creativa, a cui si aggiungono varie lettere, di cui è stata data una prima raccolta nel 1984, probabilmente sorvegliata dall'autore» (dall'introduzione di Giulio Ferroni)