Una famiglia francese e Brest, la città della Bretagna maldestramente ricostruita dopo la guerra. A Brest ritorna, dopo tre anni, il figlio più giovane, diventato scrittore a Parigi. I genitori si sono stabiliti fuori città, nella parte più ostile, selvaggia e rocciosa del Finistère, in una casa sferzata dai venti e visitata da gabbiani e corvi malevoli. In quella costruzione dall'aria sinistramente gotica, il figlio più giovane non tarda a scoprire che la malevolenza è penetrata nel cuore stesso della sua famiglia. Il padre non riesce a scacciare dalla mente l'ombra dello scandalo che lo ha travolto anni prima; la madre rimugina ancora sul fallimento del negozio di souvenir aperto in Linguadoca; la nonna se ne sta rintanata in soffitta, indispettita dall'essere trattata come una vecchia decrepita che vive a spese della famiglia e il fratello più grande si sforza miseramente di celare la sua omosessualità, nota ampiamente a tutti. Il ritorno a casa si rivela per il giovane scrittore un ritorno a un'esistenza indispettita e boriosa, a un'umanità che si dibatte tra ciò che immagina di essere e ciò che è realmente, e per la quale il denaro è tutto ciò che rimane per non sprofondare nel nulla.