Occhi che si alzano al cielo e guardano dovrebbero incontrare orizzonti. Invece scoprono e inciampano in confini. E confini, barriere, frontiere sono quelli che intravede il bambino che l'autrice mette davanti al finestrino di un immaginario treno. Il convoglio viaggia lungo e attraverso i muri che l'uomo ha edificato in ogni angolo del mondo e racconta di sofferenze, privazioni, limitazioni, catene: in Cina come in Corea, nei Balcani come negli Stati Uniti, in Brasile come a Gerusalemme. Scorre la storia tragica di luoghi rinchiusi mentre il piccolo viaggiatore riflette sulle violenze e le sopraffazioni, le esclusioni e segregazioni con cui l'uomo ha deciso di occupare, segnare il mondo, appropriandosi degli spazi. Qual è la patria da abitare? Chi dice quale terra dobbiamo calpestare? Quali muri dovrà erigere l'uomo per sentirsi al sicuro dall'altro uomo? Età di lettura: da 10 anni.