Il titolo di questo volume suggerisce che la cultura filosofica italiana tra la fine dell'Ottocento e lo scoppio del primo conflitto mondiale non è stata solo caratterizzata dalla "rinascita dell'idealismo" o dall'incidenza sempre più ramificata di Croce e Gentile. Al contrario, neokantiani impegnati anche sul terreno della storiografia o dell'etica e ultimi esponenti del positivismo nell'età della sua crisi, studiosi di morale come Juvalta e Limentani, figure di rilievo internazionale come Vailati ed Enriques, pensatori più appartati come Martinetti e De Sarlo, periodici come «La Cultura Filosofica» e la «Rivista di filosofia», testimoniano di un dibattito che non fu solo interno alla "provincia" italiana.