Questo libro rappresenta la prima ricerca corale sulla storia delle case del popolo in Romagna, nel senso che copre l'intero arco cronologico (secc. XIX-XXI), le tre province (Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini) e soprattutto tutte le culture politiche che hanno contribuito alla fioritura di questi luoghi di aggregazione: comunista, socialista, repubblicana, e in misura minore cattolica e anarchica. Un articolato censimento ha consentito di mappare l'intera Romagna, individuando complessivamente 570 case del popolo. Molte sono ancora esistenti, altre sono state chiuse nel corso del tempo, incendiate dai fascisti negli anni Venti o dismesse nel secondo Novecento perché non più operative. L'indagine svolta aiuta a comprendere meglio come le case del popolo siano state foriere di educazione politica e di aggregazione sociale e quali cambiamenti abbiano subìto a seguito del miracolo economico o della crisi delle grandi ideologie. Questa ricerca dà valore scientifico e aggiunge straordinari elementi narrativi a ciò che era solo una sensazione, ovvero che le case del popolo sono un pezzo dell'identità e della memoria della Romagna, ma anche una specificità che, in termini di consistenza, non ha eguali nel resto d'Italia e d'Europa.