Sono raccolti testi di discussione su immagini e iconografie della medicina scritti da Giorgio Weber in un lungo arco di anni. La novità e originalità del libro sta nell’aver applicato per la prima volta una sistematica indagine anatomopatologica alle opere pittoriche e letterarie: una vera e propria invasione di campo nell’ambito storico-culturale. Avendo alle spalle un imponente bagaglio di pubblicazioni, frutto di una vita di ricerche condotte nei dipartimenti di medicina di Firenze, Siena, Chicago, Giorgio Weber guarda all’arte con l’occhio dello scienziato, investiga le presenze corporee create da artisti e scrittori. Ne analizza aspetti, complessioni, deformazioni come se li avesse sul tavolo anatomico della pratica scientifica, raggiungendo risultati impensabili non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per tutti coloro che si accostano all’arte con curiosa intelligenza.
“Rigoroso nel metodo, coinvolgente nella scrittura, provocatorio nelle suggestioni, Weber documenta e racconta una indagine inversa al percorso di Leonardo che trasferiva nel segno i risultati dei suoi studi anatomici. Così gli accadde di fare, appena ventisettenne, raffigurando l’orrido volto contratto dell’impiccato Bernardo di Bandino Baroncelli, l’uccisore di Giuliano dei Medici. Queste pagine portano il lettore ad oltrepassare l’aspetto estetologico e a scorgere il retroscena fisiologico e culturale che il pennello o la penna non hanno, a ben guardare, affatto celato” (Mario Graziano Parri).