L'esperienza di lavoro e di vita è preziosa per chi la fa. Attraverso di essa impariamo e sviluppiamo competenze. L'esperienza non è solo un modo per diventare competenti, ma è soprattutto apprendimento, patrimonio personale di conoscenza del soggetto. Essa dice ciò che sappiamo e sappiamo fare. Per essere valida necessita, però, di essere socialmente riconosciuta. A questa esigenza rispondono le pratiche di riconoscimento e validazione degli apprendimenti acquisiti attraverso l'esperienza in contesti informali e non formali. Pratiche che si completano con la successiva certificazione delle competenze, basata su standard istituzionalmente definiti. I quadri normativi europeo ed italiano sono ormai delineati e permettono, anzi richiedono, oggi, l'attivazione di procedure di riconoscimento e validazione. Nel volume si analizzano lo stato del dibattito scientifico sul tema e gli esiti di significative sperimentazioni realizzate, in questi anni, in realtà differenti. In particolare, viene proposto il dispositivo EVA (esperienza, validazione, apprendimenti), elaborato a seguito di numerosi progetti e già in utilizzo in diversi contesti. Il testo è rivolto a responsabili ed operatori delle politiche attive del lavoro e della formazione, come strumento operativo per dare valore sociale ai saperi che le persone maturano nella quotidianità di lavoro e di vita sociale.