Il volume affronta per la prima volta organicamente un'articolata serie di tematiche storiche, artistiche, architettoniche, urbanistiche con trattazioni diffuse o con approfondimenti di microstorie. Sono analizzate le vicende del rinnovamento dei grandi complessi conventuali, l'organizzazione della viabilità e del fitto tessuto di orti, giardini, casali, cimiteri, che caratterizzavano l'Aventino come "disabitato". Dal Rinascimento al Settecento sull'Aventino hanno lavorato vari importanti artisti e architetti: il complesso di Piranesi per i Cavalieri di Malta, per citare un solo esempio, è uno dei grandi capolavori non soltanto di Roma ma di tutta l'architettura occidentale. Il passaggio da "disabitato" a parte integrante della città, agli inizi del Novecento, indagato negli studi sull'iconografia storica, sulle prime ricognizioni fotografiche, e sulle diverse fasi di urbanizzazione moderna, non ha cancellato totalmente l'atmosfera particolare del colle, tuttora immerso in un'aura di quiete a tratti ancora rurale.