La politica scolastica degli Asburgo pose l'Impero austriaco all'avanguardia nel settore dell'istruzione pubblica. La portata di quest'opera politico-educativa è però nota in Italia soprattutto per gli anni teresio-giuseppini, ma anche nell'età di Francesco I e di Francesco Giuseppe furono attuate riforme di grande respiro. I riflessi di tale importante legislazione da Vienna si diffusero nel Lombardo-Veneto e da lì nella penisola. Furono create cattedre universitarie di pedagogia, fu notevolmente migliorata e definitivamente istituzionalizzata la preparazione dei maestri, fu avviata la creazione di un corpo docente elementare femminile, fu innovata la didattica e fu innalzato sensibilmente il livello di alfabetizzazione. In tutto l'Impero si diffuse la pedagogia cattolica e scientifica di V. Milde, mentre nella seconda metà dell'Ottocento s'impose la pedagogia herbartiana. Il volume svela questo passato, proponendo diversi saggi innovativi, frutto di attente indagini archivistiche di specialisti delle Università di Verona e Torino e dell'Università Cattolica di Milano, e presentando per la prima volta in lingua italiana l'esito di ricerche originali condotte da autorevoli studiosi stranieri di Austria, Ungheria, Slovenia e Romania. Ne esce un panorama ricco e articolato, che dimostra la profondità anche pedagogica della cultura mitteleuropea.