Mezzo secolo fa si ricomponeva, almeno in parte, uno dei momenti più dolorosi e duraturi della storia della massoneria italiana dall'Unità fino a quel momento: la scissione che si produsse nel Grande Oriente d'Italia nel 1908. Fu un evento traumatico, figlio di quei tempi, che vedeva il nostro paese compiere un profondo processo di modernizzazione e laicizzazione nel quale la libera muratoria era fortemente impegnata. I vertici della massoneria piemontese svolsero un ruolo determinante in tutta la vicenda anche a livello nazionale. Le pagine di questo volume ci raccontano quanto succedeva mezzo secolo fa, ma questo è quanto accade oggi, con minime variazioni in tutte le logge del mondo, dove uomini appartenenti a religioni differenti, a etnie diverse, con una variegata collocazione sociale e culturale lavorano in modo speculativo e simbolico in assoluta eguaglianza e sentendosi fratelli. Delle logge piemontesi che nell'autunno del 1973 entrarono a far parte del Grande Oriente alcune - come fisiologicamente succede in massoneria - cessarono di esistere, ma quelle tuttora attive partecipano con grande entusiasmo a questa ricorrenza fornendo, in piena libertà e autonomia, una testimonianza sulla loro vita prima e dopo la riunificazione.