La parola religiosità in sé è neutra, poiché sta solo ad indicare l'atteggiamento religioso, la scrupolosa cura con la quale si praticano gli atti della religione. Ogni atto religioso è un tentativo di avvicinarsi alla divinità. Nel vangelo è Dio che viene verso l'uomo in Gesù Cristo, come atto d'amore nei nostri confronti. Se ciò che facciamo manca di questo presupposto, ecco che le nostre opere di fede diventano atti di religiosità, il tentativo di soddisfare i propri bisogni attraverso elementi della fede cristiana, ma non attraverso Cristo stesso. La religiosità è spesso portatrice di conflitti tra i credenti e scoraggia la crescita della chiesa, focalizzando l'attenzione su aspetti secondari della vita cristiana. La chiesa, come anche la nostra relazione con Dio, deve essere dinamica, in continuo movimento e sviluppo; quando ci fossilizziamo sui nostri ideali di fede ecco che smettiamo di essere utili al corpo di Cristo.