Da Aristotele a oggi, comico e tragico - che nella realtà sono modalità interdipendenti - nel teatro sono in rapporto gerarchico, con la commedia che occupa la posizione subordinata. Nell'ultimo secolo, in particolare, nelle scuole di teatro si presta molta più attenzione a far piangere gli studenti che a farli ridere. Questo in parte è legato all'eredità di Stanislavskij, al cui sistema attinge la maggior parte degli insegnanti di recitazione. Ma molto dipende da un'idea di teatro inteso più come medium prevalentemente letterario che come spettacolo prrformativo basato sulla fisicità del gesto attoriale. Per recuperare questa seconda impostazione bisogna tornare a far riferimento alle abilità pre-letterarie proprie delle antiche forme popolari della rappresentazione, quali ad esempio la Commedia dell'Arte o la clownerie. A tale scopo nasce questo libro che raccoglie note, appunti ed esercizi dedicati ai punti chiave della recitazione fisica, tipo: gli stati di tensione, il ritmo, le pause, il tempo comico. Tutti i giochi e gli esercizi presenti in questo libro sono stati scelti perché funzionano: sono il risultato di anni di lavoro tra l'autore e gli attori. Scrive Wright: «Non voglio illustrare un metodo. Non ne ho. Il mio obiettivo è quello di mettere a disposizione un vocabolario di punti di partenza, processi e provocazioni che possiate usare da subito e che influiscano sulla vostra pratica. Non esiste un modo "giusto" o "sbagliato": esistono solo differenze. Interessanti. Creative». Nel secondo volume, "Dalla clownerie alla parodia alla satira", Wright esamina le diverse figure clownesche e il mondo complesso e sfaccettato della parodia, di cui individua quattro declinazioni particolari: pastiche, caricatura, 'burlesque e buffoneria, accompagnando la sua indagine con oltre 50 giochi teatrali.