La sigla DAD, entrata prepotentemente nelle case degli italiani, diventa spunto per rievocare la moltitudine di sigle, o pseudo tali, che hanno accompagnato la vita scolastica dell'autrice fin dalla giovinezza. Nella seconda parte del racconto viene fotografata la situazione scolastica attuale, svolta attraverso un computer, in una serie di aneddoti reali o realistici, di frequente esilaranti, nei quali ogni studente e ogni insegnante può facilmente ritrovarsi.