Cosa vuol dire correre in bicicletta? Cosa si prova a immergersi dentro l'adrenalinica sensazione di giocare il proprio destino a colpi di pedale, sgomitando in mezzo al gruppo, soffrendo in salita come un fachiro, gettandosi in discesa come un aspirante suicida? Tutto questo Tim Krabbé lo ha raccontato in prima persona, e senza aver bisogno della mediazione cronistico-narrativa delle grandi gesta dei campioni del ciclismo. In quasi duecento pagine e in centocinquanta chilometri di fughe, rincorse, scatti, indugi, tranelli e alleanze, Krabbé mette in scena l'essenza della sfida che un uomo a pedali sa lanciare alla strada e ai suoi avversari di strada. Dal 1978 La corsa, un romanzo mozzafiato come un passo dolomitico e teso come uno volata, tradotto inoltre 50 lingue del mondo e ora ripubblicato in italiano in una nuova versione, è diventato un'opera letteraria di culto per gli appassionati che hanno provato lo sconforto e l'estasi del pedalare.