«La signora con le due bande bianche pendenti dai capelli annidati sopra le orecchie e le scarpe gialle accavallate una sull'altra. La signora massiccia, e già avanti in età, che sta posando fra marito, figli, paggi, segretari e una nana, è Barbara del Brandeburgo, da quarant'anni sposata a Ludovico Gonzaga. Figlia di un re [...] "Madona Barbera", innocente bambina undicenne aveva accettato senza battere ciglio di coricarsi fin dalla prima notte a fianco del marito [...] Il pittore che la sta ritraendo è Andrea Mantegna, già famosissimo per genialità e tignoso carattere. Il luogo prescelto è una camera d'angolo dell'appartamento del castello di San Giorgio a Mantova [...] L'artista la dipingerà "a buon fresco e tempera" immaginando una camera picta, una camera dipinta come un loggiato...». È il racconto che l'autrice ci regala in occasione della riapertura della "Camera degli Sposi" dopo i restauri post terremoto. La storia si snoda tra vita quotidiana e vita politica, tra arte e potere. Ne esce il ritratto appassionato, intenso e ravvicinato di una donna del suo tempo, quando il Rinascimento arriva al culmine dello splendore.