La chiusura nel 2009 della miniera di Marìgole, vicino a Darzo in Trentino, rappresenta l'ennesima, inevitabile tappa di un percorso economico e sociale iniziato nel lontano 1894. Da allora, Darzo ha cambiato aspetto, ha conosciuto sorprendenti livelli di benessere, è stato uno dei luoghi della grande industria italiana e ha saputo attirare nuove popolazioni, nuovi lavoratori e nuove famiglie. Da allora, le gallerie - prima poche, poi molte, infine una sola - sono sempre state lì, sui monti che sovrastano il paese e un po' lo proteggono, quasi come fossero un tratto inscindibile del paesaggio, scavate nella roccia ma anche nelle memorie dei darzesi. Ora che anche l'ultimo cunicolo ha cessato di fornire la barite, l'oro bianco, e gli stabilimenti a valle hanno notevolmente abbassato i ritmi di lavoro, il timore di vedere svanire questo complesso di ricordi o di voltare pagina troppo rapidamente ha indotto la comunità di Darzo e in primo luogo la sua Pro Loco ad investire tempo, risorse ed energie in una preziosa ed encomiabile opera di recupero e di valorizzazione degli aspetti materiali ed immateriali relativi all'attività mineraria del paese.