Il nome di Giorgio Soavi (1923-2008) è sinonimo dello stile Olivetti. Intellettuale poliedrico, scrittore e fine conoscitore delle arti grafiche è stato anche un intelligente collezionista di opere d'arte. I quadri - ha confidato in un suo libro del 1993 - si acquistano per poterne scrivere. Soavi era entrato in Olivetti a 24 anni, incontrando per la prima volta Adriano Olivetti «nel suo ufficio in quella grande fabbrica di vetro e cemento progettata dagli architetti Figini e Pollini». Nella portaerei, come l'aveva soprannominata, fa esperienza di una «nuova realtà alleata all'utopia». Dopo un primo incarico alle Edizioni di Comunità, dagli anni '50 inizia a curare i progetti d'arte ed editoria dell'azienda. Il volume contiene una ricca antologia di testi: la scrittura di Giorgio Soavi scorre tra i libri, gli oggetti, i documenti e le opere di artisti come Alberto Giacometti, Marino Marini, Graham Sutherland, Jean-Michel Folon. Il catalogo completa la collana "Olivetti e la cultura nell'impresa responsabile", nata per documentare il ciclo di sei mostre realizzate al Museo Civico Garda di Ivrea in collaborazione con l'Archivio Storico Olivetti.