Gli stereotipi figurativi e iconografici non sono statici ed evolvono di epoca in epoca. È questo l'assunto alla base del volume, incentrato sulla percezione della diversità fisica o psicologica, manifestazione imprevedibile ed eccezionale, declinata in immagine dagli artisti. I testi letterari e le illustrazioni - dall'uomo selvaggio a quello affetto da nanismo, dai falsi Egiziani ai nativi africani, fino all'inversione di prospettiva dove sono gli europei a rappresentare l'eccezionalità in Nord Africa e Asia - accompagnano il lettore facendogli percorrere un itinerario inaspettato, tra paure, mitologie, fatti storici e riletture critiche, che lo aiuta a comprendere quanto e come le società abbiano sviluppato un rapporto con l'alterità. La cultura è in cambiamento e nell'odierno mondo globalizzato è tanto più necessario sviluppare sentimenti di accoglienza e consapevolezza in modo da elevare il valore individuale di ciascuna persona.