"Interpretare il mito" è come interrogare la Sfinge: essa sembra chiusa in un impenetrabile e misterioso silenzio. Ma se, come Edipo, ci poniamo in ascolto, scopriamo che è lei a porre delle domande, domande che sondano il nostro essere e inducono a guardarci profondamente dentro. Una lettura attiva dei miti, che ad un'agile analisi del contesto storico, della loro evoluzione nel mondo antico e delle principali teorie interpretative, affianca un apparato di carattere critico che invita il lettore a personali esperienze interpretative, utilizzando anche i recenti sussidi della psicologia e della psicanalisi. Diversamente, non solo il mito si cristallizza e muore nella forma di puro reperto archeologico, ma viene meno anche la sua preziosa possibilità conoscitiva, che è sempre esperienza di autoconoscenza.