Muovendosi tra adesione e «profanazione» al testo vichiano, i saggi estetici qui presentati si aggirano tra le mille pieghe dell'opera vichiana cercando di penetrarne i motivi trascurati e rimossi, per provare a pensare quanto la tradizione ha lasciato di impensato e far sì che il suo pensiero agisca qui e ora, nel nostro presente. Questi saggi cercano di delineare l'immagine di un grande pensatore poliedrico che si presenta, al tempo stesso, come un finissimo teorico del corpo, come il segreto «scopritore» dell'estetica moderna, come un grande pensatore barocco e come l'occulto ispiratore di quelli che oggi si chiamano «studi culturali». La novità principale del libro consiste nello sguardo attualizzante dell'interpretazione, nella possibilità di rileggere in maniera disincantata alcuni motivi ignorati e dismessi del pensiero vichiano per farli risuonare, a distanza, nell'orizzonte attuale della riflessione.