«Secondo i calcoli di padre Beccaria la mia stanza si trova al 45° grado di latitudine; va da levante a ponente; se si cammina rasente ai muri forma un quadrato di trentasei passi di perimetro. Il mio giro però ne conterà molti di più, perché spesso l'attraverserò in lungo e in largo, ma anche in diagonale, senza una regola o un metodo. - Camminerò anche a zigzag e, se necessario, traccerò tutte le linee previste in geometria.» Il romantico Xavier de Maistre scrive questo libro a ventisei anni, l'età in cui - anno più, anno meno - le rockstar dei nostri tempi muoiono - Jimy Hendrix, Kurt Kobain, Amy Winehouse. Fosse vissuto oggi, forse avrebbe scritto una ballata per voce e chitarra, chissà? Si è perciò cercato di rendere la giovinezza e il ritmo febbrile che trapelano dalla lettura dell'originale. Delle resto che cos'è un romantico se non una rockstar? Da qui l'idea di un ritmo più confacente all'entità ora concreta ora astratta, ora traguardo ora miraggio, che è la lettera originale. E che alla stesso tempo tempo omaggiasse l'attività di traduzione, che è un ripetuto e ostinato girare intorno/dentro il testo-stanza.