Il testo ricostruisce il profilo del giovane Schleiermacher tra il 1788 e il 1800. È così tratteggiato un percorso che ruota intorno ai centri tematici della libertà morale e del sentimento religioso. Il problema della libertà è discusso in riferimento alle etiche di Kant e degli illuministi, mentre l'idea del sentimento dell'infinito discende dalla critica delle metafisiche di Spinoza e di Leibniz. L'esperienza pietistica, il confronto con Jacobi e Fichte, la concordia discors con Schlegel rappresentano altrettanti snodi fondamentali. Partendo dalla ricca tradizione di pensiero, Schleiermacher approda a un'indagine sui fondamenti della soggettività ove - come è stato osservato - la fine dell'illuminismo non è semplicemente rispecchiata ma prodotta.