«Il poeta e scrittore Paolo Del Colle immagina una conversazione con il regista tedesco Werner Herzog. Non è un'intervista, né un saggio sul cinema. Piuttosto una forma di romanzo: o meglio una vicenda immaginaria che Del Colle e Herzog sembrano pensare insieme, sebbene il fondamento dell'incontro non sia altro che l'assoluto: la domanda sul senso della morte. In pagine struggenti, liriche, Del Colle sa intessere una specie di docu-romanzo, un racconto così immaginario da essere crudamente vero. Ne esce un capolavoro poetico e filosofico attorno alla creazione e al nulla delle cose.» (Arnaldo Colasanti)