La questione della morte di Mussolini si è infranta finora su due scogli, che hanno a lungo impedito di accertare la verità dei fatti. Il primo scoglio è la "versione ufficiale", codificata dal Partito comunista fin dall'immediatezza degli eventi, e che ha prodotto una "vulgata" la quale ha perduto via via ogni credibilità, per le testimonianze contraddittorie che ha generato, tra gli stessi presunti protagonisti dell'esecuzione del Duce e di Claretta. Il secondo è quello costituito dall'incredibile numero di versioni "alternative" che sono state presentate, a contestazione della narrazione costruita dal Pci. Queste ricostruzioni, pur non prive di elementi suggestivi, sono però tutte franate, per la loro inconsistenza, e per l'infedeltà al quadro dei fatti storici ormai accertati, finendo per riflettere il solo punto di vista soggettivo di chi le ha costruite "a tavolino", sulla base dei racconti di fantomatici nuovi "testimoni". Roberto Festorazzi, basandosi su fonti orali e documenti d'archivio inediti, è in grado ora di svelare il ruolo decisivo (e rimosso) del capitano "Neri", Luigi Canali, leader dei partigiani lariani, nell'azione di Giulino di Mezzegra del 28 aprile 1945.