Alice è una donna realizzata, sicura e altera, dal volto duro e impenetrabile. Allo stesso tempo si rivelava una bimba smarrita e sinceramente pentita per le sue disubbidienze. Ferita in mille battaglie, attraversa la vita con spirito indomito in cerca della sua salvezza. Filippo Giordano, medico ipnotista, è il suo terapeuta: minatore dell'anima, speleologo della mente. Accompagna i suoi pazienti nel buio luminoso dell'inconscio, in uno stato di veglia incosciente, nei meandri della psiche, per smuovere emozioni imbalsamate. Un direttore d'orchestra che accorda i mille strumenti dissonanti di anime confuse, traboccanti di dolore. Entra col paziente in trance, in cerca della pace, refrigerio. Riscrive le storie che raccontano di spiriti dolenti e sofferenti. Rosari fatti di filo spinato, che feriscono le mani in cui scorrono. Durante le sedute ipnotiche il linguaggio vago, sibillino, inintelligibile al raziocinio è indispensabile per superare gli ostacoli che la ragione oppone al dissolvimento delle nebbie dell'inconscio.