Nel nostro immaginario sociale, fatto di idee, pensieri, ideologie, teorie e pratiche, è sorta da pochi decenni una nuova costellazione: felicità, libertà, emozioni, alla quale l'attore sociale guarda con interesse crescente. Tale costellazione indica la via da prendere per arrivare al Paradiso: un nuovo Eden in cui trascorrere l'esistenza senza l'assillo delle premure, delle preoccupazioni e delle inquietudini che il vivere tra gli altri e con gli altri necessariamente comporta. La beatitudine della compiutezza solitaria! Le stelle che compongono la nuova costellazione ci sono sempre state, solo che adesso si sono "connesse", creando un moto sincrono che porta alla piena realizzazione del sé. La promessa della felicità, tuttavia, si basa su una contraddizione che, in realtà, l'ideologia corrente non ha risolto: il dilemma tra libertà e dipendenza ovvero pensare e teorizzare che l'esercizio della libertà sia possibile solo se la dipendenza viene annullata. In realtà la dipendenza non si può sopprimere, perché la vita quotidiana è fatta di intrecci, relazioni, connessioni, positive o negative, felici o infelici, gioiose o tristi che costituiscono la rete di un sistema di interdipendenza di cui nessuno può fare a meno, a meno che non si decida di vivere da soli su un'isola, ma senza Venerdì.