«Nel nostro paese non sono frequenti le autobiografie letterarie» afferma Raffaele La Capria; «forse è considerato sconveniente parlare di se stessi e delle proprie esperienze tra i libri e gli avvenimenti che ci hanno formati; forse l'esame di coscienza che questo tipo di autobiografia quasi sempre comporta non è d'uso da noi praticarlo. Eppure solo così si può recare testimonianza individuale del tempo che abbiamo attraversato». Autobiografie letterarie, sì, ma molto sui generis, sono i tre libri qui raccolti: conversazioni libere con i lettori, riflessioni in tono colloquiale su questioni come: che cos'è la letteratura? perché esiste? perché ci è ancora necessaria? Perché, sostiene La Capria, «la letteratura è la nostra memoria ... la memoria di ciò che gli uomini da oggi e fino a Omero e prima di Omero hanno sentito, sognato, immaginato».