Questo studio non ha l'ambizione di occuparsi dell'etica nella sua interezza, ma ha l'ambizione di occuparsi pienamente dell'oggetto più particolare dell'etica, quello senza il quale l'etica non si dà. Non ha senso, infatti, parlare di etica se non in riferimento alle persone. Questo non significa che solo gli esseri umani, in quanto persone, sono capaci di compiere il "bene" e il "male"; piuttosto, proprio perché essi possono essere soggetti morali, allora ha senso definirli "persone". Nella prima parte del volume, si indaga dunque il concetto di "persona" nei suoi addentellati storici e teoretici, per poi proporne una definizione che fa leva sulla diade natura-libertà. Nella seconda parte si indaga la questione di quale sia il bene per la persona così intesa, delineando una concezione di "felicità" come compresenza dei vissuti della soddisfazione e della grazia, ed esplorando le dimensioni emotiva, relazionale, e socio-politica della persona.