È il 2014 quando Giacomo decide di trascorrere alcuni mesi presso una ONG che si occupa di sviluppo e protezione ambientale in Ecuador. Il primo mese è tutto di adattamento: vive a Quito, ospite di un'amica ecuadoriana, alternando l'esplorazione del territorio alle lezioni di spagnolo. I mesi successivi invece hanno come base Ambato, in cui lavora e da cui si sposta per intraprendere diversi viaggi. Partecipa a diverse attività con le comunità andine, scoprendone i villaggi rurali, sperduti in immense zone verdi che paiono fuori dal tempo. Ha modo di essere testimone dei delicati processi di collaborazione tra governo e popolazioni rurali volti a costruire un futuro più sostenibile e rispettoso delle diversità. Tra piccoli viaggi ed escursioni, esplora luoghi incontaminati, si immerge nell'incredibile mondo sottomarino delle Isole Galápagos, assaggia pietanze mai provate, incontra gli anaconda in canoa nella foresta Amazzonica e molto altro, scoprendo anche un Ecuador lontano dalle mete turistiche. Il viaggio, raccontato con la semplicità e l'ironia di un venticinquenne di città, si delinea sempre più come una vera e propria esperienza formativa e di vita, toccando le tematiche fondamentali di sostenibilità, ambiente e "buen vivir", il concetto ecuadoriano del vivere in armonia con la natura e con gli altri, in un'idea di solidarietà che ben si sposa con la visione che l'autore ha del mondo.