Il volume elabora uno sguardo sul politico sostenuto da una visione storico-antropologica. Esso descrive la trasformazione degli individui moderni fino alle soggettività globalizzate. Il mondo contemporaneo - che l'autore identifica con la città elettronica (ecity) -, immerso nella tecno-scienza e retto dalla sovranità delle organizzazioni politico-finanziarie internazionali, appare scosso da un dinamismo vorticoso che attraversa i singoli spazi del mondo tendendo ad uniformarli, cancellandone le differenze e le peculiarità. Lo scopo ultimo della ecity è il distacco integrale da culture e identità, sia individuali sia collettive, oltre che l'erosione di facoltà imprescindibili dell'umano, quali la memoria e l'attesa progettuale: si può affermare che l'iper-tecnologizzazione abbia stretto una "sacra alleanza" con il turbo-capitalismo e spinga verso il completo sradicamento dell'umano da se stesso. Ciò che rimane è - appunto - la ecity globalizzata nella sua luccicante presenza nichilistica. In questo orizzonte, qual è lo stato di salute dell'homo democraticus e quali risorse è possibile mobilitare oggi per investire, nonostante tutto, sul suo futuro?