"Nato nel Benin, cresciuto in Cameron e trasferitosi poi a Parigi da più di vent'anni, Dimitri Fagbohoun (Benin, '72) proietta nell'arte la propria composita identità transculturale, e spaziando fra scultura, video e installazioni, si spinge verso un eclettismo grammaticale che esalta temi quali il ricordo, la politica, la religione e la dimensione poetica dell'esistenza. In una narrazione visionaria che gioca sugli equilibri fra visibile e non visibile, l'artista si confronta con la vulnerabilità dell'essere umano, esplorandone i processi di creazione e distruzione. In questo attraversamento viscerale, la magia della memoria, così come la decostruzione della realtà consentono di raggiungere una dimensione percettiva inedita e, per questo, assolutamente umana" (dal testo "La 'scultura sociale' di Dimitri Fagbohoun" di Silvia Cirelli). Catalogo della mostra "Dimitri Fagbohoun. The Journey of Erzulie", 6 febbraio-19 aprile 2020, Officine dell'Immagine, Milano.