Rimasto inedito per quasi cinquant'anni questo diario raccoglie le confessioni di Drieu dall'inizio della guerra alle soglie della morte: le ultime righe sono scritte due giorni prima del suicidio. Fra queste due date, la guerra, l'invasione della Francia, Vichy e la collaborazione, la liberazione di Parigi. E' la lenta cronaca di una fine: ed è questa consapevolezza a dare un'acerba tensione alle pagine del diario, dove l'analisi dei propri fallimenti si unisce alle riflessioni sull'inarrestabilità della decadenza europea, sulla "fine delle patrie", sui limiti dei nazionalismi, sui rapporti tra fascismo e comunismo, che acquistano oggi una strana attualità.