Poesia e yoga possono coincidere? Può la poesia, oltre che come strumento in grado di generare bellezza, essere interpretata come percorso di liberazione dalla sofferenza? E ancora: può il "sonno di nessuno sotto molte palpebre" descritto dal poeta Rainer Maria Rilke in un suo celebre verso, essere equiparato allo stato di meditazione profonda cui lo yoga dà il nome di samadhi? È questa l'originale chiave di lettura del libro che tenete tra le mani: ripercorrere le tappe del percorso esistenziale e artistico di un poeta alla luce dei principi filosofici dello yoga indiano.