L'insegnante, in ogni ordine e grado di scuola, vorrebbe vedere accendersi il motore degli allievi, la loro curiosità. Spesso, dietro sguardi vacui, duri, o compiacenti, le saracinesche dei loro box rimangono abbassate. Vale chiederci: sappiamo dare valore alla nostra, di curiosità? Perché davanti agli allievi non c'è l'oggetto della lezione, ci siamo noi che ne parliamo. E non è il contenuto a rendere magicamente migliori gli allievi; lo diventa se è un'occasione, per loro, di mettersi in movimento per un processo di apprendimento, sperimentando e riconoscendo proprie qualità e provando il desiderio di utilizzarle, nella scuola e fuori. Proviamo allora a fare un gioco e a vedere se sa suggerirci qualcosa di utile per trasformare "obiettivi didattici" in "obiettivi formativi", capaci di attivare la persona intera, nell'insegnante e nei suoi allievi. Quello che il libro propone è un gioco che può aiutare. Soprattutto nel cogliere le opportunità e nel gestire le difficoltà che presenta la didattica digitale integrata.