I saggi qui presentati costituiscono un passo in avanti nel campo della teoria del cinema in chiave psicoanalitica, una prospettiva sempre più importante e produttiva. Il paradigma interpretativo psicoanalitico viene impiegato nell'analisi del dispositivo cinematografico, dei suoi cambiamenti, ribaltamenti o disinneschi; nel rapporto tra schermo e spettatore; viene poi indagata l'ipotesi del cinema come riproduzione artificiale di una serie di processi in parte o del tutto inconsci: il sogno, l'ipnosi, l'identificazione, il feticismo e il voyeurismo. Un approccio che muovendo dalla magia e dagli enigmi del cinema muto giunge fino alla crisi della referenzialità e della malattia del linguaggio nel cinema contemporaneo.