Il presente saggio colloca il pianista Chopin al crocevia tra Romanticismo (tradizione coeva) ed Esistenzialismo (tradizione successiva), il che rende ragione della sua singolarità (non solo come musicista, ma anche come filosofo inconsapevole), in merito al tema della "morte". L'autore riconduce la musica chopiniana a 4 pensatori, 2 per movimento filosofico: Schopenhauer e Kierkegaard (Romanticismo), Sartre e Jankélévitch (Esistenzialismo). Il libro è ricco di citazioni ed epistolari, biografici ed autobiografici, che giustificano l'apparente contraddizione tra "armonia" e "disarmonia", nell'opera rivoluzionaria di Chopin. Cruciale sarà l'analisi della Sonata "Op.35", n.2.