Nato a Sondrio, avviato alla politica nella Palermo di Caramanico, fautore a Napoli della rivoluzione del 1799 e poi a lungo presente nella Milano di Bonaparte, Cesare Paribelli mai interruppe i suoi contatti con la Francia e guardò sempre Oltralpe per ipotizzare l'unità politica della penisola italiana. Paribelli rappresenta, pertanto, un esempio concreto di "giacobino d'Italia", ossia di rivoluzionario operante per l'unità italiana e propagatore nei territori della penisola di quelle istanze di libertà, eguaglianza e fratellanza affermatesi in Francia a far data dal 1789. Questo lavoro ripercorre le tappe dell'intera carriera politica di Paribelli per dimostrare come la sua battaglia, avviata nella stagione rivoluzionaria, si protrasse, seppur in forme e modalità differenti, anche lungo tutti gli anni napoleonici. Ben lungi dall'esaurirsi nel 1799, come a lungo affermato sull'onda dei primi studi sul suo conto condotti da Benedetto Croce, Paribelli proseguì nel suo impegno anche nei primi decenni del XIX secolo. La sua biografia si rivela, dunque, un'utile testimonianza per rivalutare l'apporto al processo risorgimentale da parte di protagonisti avviatisi alla politica sulla spinta delle idee-forza della Rivoluzione di Francia, irrobustendo, in pari tempo, il tracciato della via democratica all'unità d'Italia.