Pubblicato in occasione della mostra "Canova e l'Antico" (MANN - Museo Archeologico Nazionale di Napoli, 28 marzo - 30 giugno 2019), il volume, a cura di Giuseppe Pavanello, tra i massimi studiosi dell'artista, mette in luce il rapporto continuo, intenso e fecondo che legò Canova al mondo classico e che lo rese, agli occhi dei suoi contemporanei, un "novello Fidia", ma anche un artista capace di scardinare e rinnovare l'Antico guardando alla natura. Proprio il dialogo - quasi un contrappunto - per analogia e opposizione fra opere di Canova e opere classiche, trattato in maniera approfondita nel catalogo grazie alla presenza di schede e raffronti tra i diversi capolavori, costituisce il nucleo e la novità della mostra, che evidenzia un rapporto unico tra un artista moderno e l'arte antica. Canova si rifiutò sempre di realizzare copie di sculture antiche, reputandolo lavoro indegno di un artista creatore. Il suo colloquio con il mondo classico era invece profondo, generato dalla volontà di far rinascere l'Antico nel Moderno e di plasmare il Moderno attraverso il filtro dell'Antico: per Canova, una profonda istanza creativa, nel senso pieno del termine.