Menzogne, finzioni, sotterfugi, truffe, imbrogli, bugie pietose, ipocrisie, adulazioni; propinate da bugiardi, fanfaroni, millantatori, e date a bere a polli, merli, gonzi, creduloni. Sono più di trecento le parole italiane che riguardano azioni, personaggi e strategie dell'inganno, e se la lingua è così ricca di sottili distinzioni, ancor più vasto è il repertorio di trucchi e strategie che la nostra mente ha a disposizione per far credere il falso o semplicemente non far sapere il vero. Ma che cos'è l'inganno, e perché esiste? Si basa sulla comunicazione o sulla fallibilità dei sensi e della ragione umana? Si misura rispetto a una verità oggettiva o soggettiva' Ed è corruzione del linguaggio e dei rapporti tra gli uomini o necessità razionale e pilastro della convivenza civile? E ancora: si può fare a meno della finzione? È più difficile mentire o dire il vero? Come si fa a calunniare, insinuare, lusingare, fuorviare, bluffare e farla franca? Attraverso esempi curiosi e divertenti tratti dalla letteratura, dalla storia e dall'esperienza quotidiana, a queste e altre domande il libro cerca di dare una risposta, magari falsa, ma sincera.