Il 27 dicembre 2012 è stata emanata dal Ministero dell'Istruzione, della Ricerca e dell'Università una nuova direttiva per colmare il vuoto legislativo in relazione a quegli allievi che non hanno o non possono aver diritto a una certificazione, come avviene per i soggetti portatori di handicap o di un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA). La prospettiva adottata è quella di introdurre il concetto di Bisogno Educativo Speciale. Il libro si presenta diviso in due parti: una teorica e una metodologica. Nella prima parte sono interrogati i punti cruciali della legislazione in materia, per far cogliere quali di essi possono davvero aprire a un nuovo paradigma delle difficoltà nell'apprendimento, salvaguardando l'obiettivo dell'inclusione, e quali invece potrebbero ingenerare il rischio di aggiungere semplicemente una nuova etichetta, sotto la spinta a una normalizzazione educativa di fatto addestrativa più che inclusiva. Includere, infatti, vuol dire prima di tutto far posto alla singolarità dei soggetti e non omologare a standard educativi supposti necessariamente più funzionanti di altri. Domandarsi allora che funzione svolge per un soggetto la sua difficoltà nell'apprendimento consente di non attuare interventi troppo precipitosi e che rischiano di rivelarsi espulsivi. Segue parte metodologica, con esempi pratici di didattica per la scuola secondaria di I e di II grado.