Messa a punto, probabilmente, tra la fine del 1615 e l'inizio del 1616, nel pieno della polemica sul sistema eliocentrico copernicano, l'opera vide la luce a Francoforte nel 1622, mentre il suo autore era ancora incarcerato a Napoli. In essa Campanella sostiene la compatibilità tra le tradizionali verità cristiane e le nuove scoperte realizzate da Galileo e, con generosità ed eroismo, si oppone al tentativo di limitare la libertà di indagine scientifica in nome del primato dell'aristotelismo e della teologia. Il dibattito sul copernicanesimo rappresenta uno dei più affascinanti e drammatici capitoli dell'intera rivoluzione scientifica e con l'"Apologia" Campanella ne diventa uno dei maggiori protagonisti. Il nuovo testo è arricchito da un apparato di note e accompagnato da una traduzione italiana messa a punto da Germana Ernst. Un'ampia introduzione ricostruisce la storia e la fortuna dell'opera, aiutando il lettore a comprenderne la complessa struttura.