La realtà quotidiana ci coinvolge a tal punto nel suo vortice di impegni, urgenze, credenze, illusioni... che finiamo per non renderci conto del suo lato "surreale." Basterebbe prenderne le distanze per capire che quanto ci accade, dietro l'apparente banalità, ha dell'incredibile. L'autore ha voluto mettere in luce l'assurdità di tante storie che abbracciano lo spettro della vita quotidiana dalla cultura alla politica, dal costume alla comunicazione. Ne è scaturito un variegato compendio della commedia umana alle soglie del terzo millennio, fatto di quadri bizzarri e strampalati che tendiamo ad accettare in modo compassato. Ecco allora che il gioco di parole e la battuta fulminante diventano un modo per stimolarci a prendere le distanze dai soliti luoghi comuni. È possibile che le cipolle "piangano"? Dipende dalla prospettiva, lascia intendere l'autore. Umorismo e ironia non escludono tuttavia un'analisi critica delle problematiche del mondo di oggi. Per non lasciarci sopraffare da tante situazioni negative occorre che prima di tutto noi stessi ci mettiamo in discussione. Sta alla nostra creatività e al nostro impegno far sì che al dramma subentri il lieto fine.