Cosa vediamo? Questo è un problema a cui chi fa il regista non può sottrarsi. Indipendentemente dalle parole che si scelgono di usare, l'immagine è ciò che perfora la mente dello spettatore. Che siano immagini-visione, immagini-scritte o immagini-suono, il libro si sceglie sempre dalla copertina. Si prenderà come caso di studio Carmelo Bene e, in particolare, Nostra Signora dei Turchi come opera che Bene ha utilizzato come cavallo di Troia attraverso i media del romanzo, del teatro, del cinema e nuovamente del teatro. Un'opera pensata per immagini che devono colpire direttamente la parte inconscia, la parte folle di ogni essere umano, e non la parte logica, ponderata, a cui tanto rassicurante teatro ha abituato un pubblico postbellico.